La CISF 2015 si è ormai conclusa da qualche settimana. È il momento di voltarsi un attimo indietro e fare un bilancio (il più possibile critico) di quanto è avvenuto a Torino, il 16 e 17 maggio 2015. Analizziamo per punti, come in un logbook da laboratorio, le caratteristiche principali di questa conferenza.

  • È stata la prima conferenza di questo genere in Italia. Già solo questo fatto rende la CISF2015 un evento certamente fuori dall’ordinario, una novità assoluta sul piano nazionale.
  • È stato il primo grande evento organizzato dall’AISF con le sue sole forze. Si tratta di un traguardo importante, che dimostra come l’Associazione appena nata stia crescendo, incrementando la sua esperienza e ambiziosamente ampliando il suo raggio d’azione.
  • Ha ottenuto un’ottima risposta da parte delle istituzioni e degli istituti di ricerca, quali l’INRIM, l’INFN e il Dipartimento di Fisica dell’Università di Torino. È questo un segnale che ci lascia ben sperare: la nostra missione è condivisa anche da chi ha più esperienza (e più anni) di noi e dai quali non si rifiuta mai un saggio consiglio, un supporto, un aiuto.
  • Ha offerto un programma scientifico di alto livello, che ha suscitato diverse voci di apprezzamento.
  • Ha ottenuto una spettacolare risposta da parte dei membri AISF che hanno partecipato numerosi e da tutt’Italia. Nonostante sia l’ultimo punto, per l’Associazione è certamente l’elemento più importante e sorprendente. Una partecipazione così numerosa ha superato di gran lunga le prospettive migliori e ci lascia ben sperare per i prossimi eventi.

Proprio perché Prima, la CISF2015 ha insegnato molto, a tutti. L’Associazione sta cercando di imparare da ogni piccolo problema e difetto nell’organizzazione, per migliorarsi costantemente, in vista dei prossimi appuntamenti. L’organizzazione di eventi come la CISF non è certamente semplice, abbiamo voluto provarci dando del nostro meglio, ed ora è necessario riflettere e considerare dove stanno i margini di miglioramento: sistemazione in albergo, trasporto pubblico, gestione del programma, ecc. Impareremo dai nostri errori, lo dobbiamo a chi ha creduto e crede in queste iniziative e nelle potenzialità dell’Associazione.

Cosa ci ha lasciato la CISF2015?

Un evento simile non può essere stato fine a se stesso. Fra gli obiettivi principali della CISF vi era la necessità di rafforzare e ravvivare l’Associazione, allargandone gli orizzonti, la partecipazione e gli apporti. È chiaro che, almeno in parte, la Conferenza è riuscita a centrare queste aspettative.

La partecipazione ha creato nuovi legami e, perché no, amicizie, ha consolidato i vecchi rapporti e, soprattutto, è riuscita a trasmettere un certo desiderio di partecipazione, di vita attiva all’interno dell’Associazione. Prova evidente di questo è senz’altro la nascita, nelle ultime settimane, dei primi Comitati Locali sparsi per l’Italia: Salerno, Milano, Bari, Torino… C’è voglia di fare, e fare bene, per far crescere questa nuova Associazione cui ci siamo già affezionati. La CISF è stata un momento cruciale per lo sviluppo dell’AISF nel momento in cui ha enorme bisogno di mettere radici, non in una sola città, ma in tutto il Paese. Da traguardo, la Conferenza è subito diventata punto di partenza: la CISF ci lascia la voglia di allargare le nostre vedute, di dedicarci con passione, di impegnarci ancora di più. La CISF ci lascia un grande desiderio di guardare al futuro dell’AISF e di farlo anche un po’ nostro.