Caffè Scientifico 27 Novembre 2019
Nonostante la ricerca abbia fatto passi avanti, ancora oggi il tumore è una delle cause principali di morte nei paese sviluppati e ancora oggi non esiste una cura davvero definitiva.
Nella ricerca di quest’ultima è necessario, tra gli altri, il contributo del fisico. Nel particolare il gruppo di ricerca del Prof. Paciaroni e della Dottoressa Comez sta studiando l’applicazione di nano-sequenze di DNA (G-Quadruplex) come possibili target anti-tumorali.
Le cellule tumorali sono ricche di Telomerasi, un enzima che ricostruisce i telomeri (le sequenze terminali del cromosoma che si accorciano ad ogni duplicazione in modo da limitare la vita della cellula) rendendo le cellule cancerogene estremamente proliferanti.
Il G-Quadruplex è una struttura presente nel DNA che se si lega al telomero, inibisce l’azione della polimerasi e quindi blocca la proliferazione; tuttavia il legame con il telomero è particolarmente instabile. Per questo si cercano farmaci che possano legarsi a G-Quadruplex per stabilizzarlo garantendo l’azione inibitrice della telomerasi.
Il ruolo del fisico è verificare la stabilità della struttura che si crea quando il farmaco agisce su G-Quadruplex usando tecniche sperimentali proprie della fisica nella speranza di individuare un farmaco specifico che si leghi solamente a G-Quadruplex e non al resto del DNA.
Alcune delle tecniche sperimentali sono: Spettroscopia in Dicroismo Circolare UV, Scattering da neutroni, Scattering da raggi x a basso angolo e Spettroscopia Raman.
La Fisica si dimostra dunque fondamentale per la comprensione del meccanismo che porta alla proliferazione delle cellule tumorali ed estremamente indispensabile per la ricerca di una cura di qualità migliore per i pazienti oncologici, sia in termini di efficacia che in termini di invasività dei trattamenti.
Per ulteriori dettagli sui temi trattati al seminario è disponibile la presentazione usata durante il talk.
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